Il dolore emotivo e la sofferenza che proviamo derivano da eventi negativi disturbanti che non sono stati risolti. Alcuni di questi eventi emotivamente più intensi – o traumatici – generano uno stress altrettanto intenso, definito “post-traumatico”. Lo stress post-traumatico provoca nell’individuo una serie di sintomi fisici ed emotivi negativi, difficili da combattere con la sola volontà (vedi sopra).

È noto che i disastri naturali o provocati dall’uomo (terremoti, tsunami, guerre, attacchi terroristici, ecc.), così come gli eventi violenti (incidenti, aggressioni, ecc.) sono fonte di eventi negativi intensi e traumatici.

Ciò che è meno noto, ma che spesso riscontriamo nell’EFT (un metodo il cui obiettivo principale è identificare ed risolvere le cause dei diversi stress), è che gli eventi negativi disturbanti vissuti da un individuo nell’infanzia, a volte ripetutamente, e che sono stati banalizzati o considerati “normali” dagli adulti del suo ambiente, possono anche influenzarlo profondamente e finire per generare sintomi di stress post-traumatico. Questo perché l’accumulo di questi “piccoli” eventi negativi disturbanti crea un’intensità emotiva che diventa altrettanto traumatica di quella generata da eventi vissuti durante un disastro naturale o causato dall’uomo. Questa fonte di stress post-traumatico viene spesso ignorata anche perché è più difficile da identificare.

Alcuni esempi: separazione o divorzio difficile tra i genitori, perdita di una persona cara, disabilità o problemi di salute, problemi familiari: problemi economici, dipendenza, incesto, lunga malattia o malattia mentale di un genitore, fratello o sorella…

Trent’anni fa il concetto di stress post-traumatico era ancora poco conosciuto, mentre oggi lo stress post-traumatico è comunemente diagnosticato. Sono disponibili molte terapie per alleviarla o trattarla, la cui efficacia varia da caso a caso e da persona a persona.